EUPHORIA PASSATO – POST EUROPA
Signed
Copertina rigida prima edizione Crowdbooks (2017)
17 x 24 cm
128 pagine
italiano
Prima edizione (1 dicembre 2017)
ISBN 978-8888-56080-6-1
Introduzione Givanna Calvenzi
Passato Euphoria-Post Europa è un viaggio fotografico che attraversa in lungo e largo i Paesi dell’est Europa continentale.
Si tratta di un viaggio nel tempo che attraversa diversi passaggi di un percorso articolato e complesso, che accompagna la trasformazione politica e sociale di 14 Paesi, che indica il traguardo: la ricerca e la definizione di un’identità comune, allargata all’Europa.
La Germania e la Serbia sono nei Paesi più fotografati, nei quali si può cogliere in pieno il processo identitario nel continente europeo: dall’iniziale euforia, alla marcia frammentaria con il doppio passo, quello occidentale e quello dell’est, fino alla fobia europea scatenatasi con la crisi. Le tappe fondamentali dell’allargamento, diventano un ottimo punto di osservazione.
Nel 2004, quando in blocco entrano in Europa nove Paesi dell’est, Sgroi si trova in quell’aria geografica e riesce a fotografare, non solo l’euforia per l’ingresso, ma anche l’attesa bulgara, che entrerà in Europa due anni più tardi, nel 2007, insieme alla Romania e alla speranza della Serbia, che ha poi registrato il negoziato di adesione.
Infatti sono coinvolti in questo processo identitario, non solo nei Paesi già entrati in Europa, ma anche quelli hanno ottenuto il riconoscimento dello Stato di Paese candidato, come l’Albania, la cui attesa viene immortalata dallo scatto fotografico. Non solo, anche la crisi economica e le sue vicende, incidono in questo cammino. Nell’ultimo periodo, dal 2011 al 2016, Sgroi infatti coglie anche dagli occhi della crisi, vista da est, tutte le paure sul futuro dell’Europa.
Nel 2013 attraversa ben quattro Stati, che lasciano emergere questa ansia temporale: Ungheria, Slovacchia, Serbia e Croazia. Euforia passata – Post Europa, riesce a trasmettere benissimo questa realtà in divenire.
Il viaggio diventa così una guida identitaria, che traspare dagli sguardi dei suoi abitanti e dai luoghi in continua trasformazione, in grado di rappresentare il presente, conservando la traccia vigile e austera del passato. Ma è anche una forte testimonianza del cambiamento e delle sue diverse spinte e manifestazioni.
Nel 2011 durante il soggiorno in Albania, Fabio Sgroi si ritrovò nel pieno di una manifestazione nella quale persero la vita tre manifestanti.
Mentre nel 2013, nella Repubblica Slovacca, a Bratislava, è riuscito a fotografare i resti di una stazione ferroviaria, trasformato in museo, immortalando la testimonianza di questo cambiamento, anche attraverso il mutamento di destinazione che hanno subito i luoghi.
Fabio Sgroi, è interessato alla fotografia dal 1985, quando da autodidatta comincia a fotografare i ragazzi della sua generazione, giovani vicini al punk e sottoterra; dal 1986 lavora per un paio di anni per il quotidiano “L’Ora” di Palermo. Finalmente dedica il suo lavoro alla sua terra, in Sicilia, concentrandosi sulle ricorrenze annuali e le cerimonie religiose, fino alla vita quotidiana. Viaggia e lavora attraverso l’Europa e in varie parti del mondo. Nel 2000 si concentra sul formato fotografico panoramico dedicandosi al paesaggio urbano e all’archeologia industriale. Prende parte a mostre collettive ed espone in mostre personali, in Italia e all’estero: Festival Off Arles, Artget Gallery e Museo Etnografico di Belgrado, Leica Gallery a Sölms, Photo Biennale Mosca, Biennale Photographique Bonifacio,
La sua carriera include anche la partecipazione ad alcuni progetti internazionali e residenze svolte in Francia, Germania e Repubblica Ceca.